Esquilino

La Basilica di Santa Maria Maggiore

La Basilica di S. Maria Maggiore è una della quattro basiliche papali di Roma, le basiliche di più alto rango nella gerarchia degli edifici di culto, che godono di speciali privilegi e conservano al loro interno il trono papale. Costruita a metà del V secolo per volontà di Papa Sisto III, fu consacrata alla Madonna. Le fonti raccontano che fu edificata al disopra di un precedente luogo di culto, la Basilica Liberiana, costruita per volere di Papa Liberio a metà del IV secolo, in seguito ad una specifica richiesta della Madonna, che gli era apparsa in sogno ordinandogli di dedicarle una chiesa nel punto che lei stessa avrebbe indicato: la mattina dopo, il 5 agosto, una miracolosa nevicata avrebbe imbiancato l'altura sulla quale papa Liberio avrebbe subito avviato i lavori: nonostante ancora le strutture di questo primo nucleo della chiesa non siano state rinvenute, ogni anno una suggestiva celebrazione ricorda il miracolo della "Madonna della Neve". La basilica costruita da Sisto III, a tre navate, fu decorata da splendidi mosaici che raffiguravano scene del Vecchio Testamento, in parte conservati ancora oggi nella navata centrale e nell'arco Trionfale che precede l'abside: la scelta degli episodi risponde alla volontà di riaffermare la divinità del Cristo incarnato nella Vergine, ribadita dal Concilio di Efeso, che si era appena concluso, e lo stile rappresenta un esempio di quella "teologia visiva" che mirava a raccontare per immagini episodi e concetti della fede.

La Basilica così come la vediamo oggi è il risultato di secoli di modifiche e ricostruzioni, che hanno dato vita ad un vero e proprio scrigno di opere preziose, realizzate nel corso dei secoli dai migliori artisti di ogni epoca. Risalgono alla metà del XII secolo i preziosi pavimenti cosmateschi, che ora vediamo nel rifacimento Settecentesco del Fuga, mentre è opera del frate francescano Jacopo Torriti la decorazione dell'abside che alla fine del XIII secolo sostituì quella di V secolo. Al celebre Giuliano da Sangallo si deve il sontuoso soffitto a cassettoni in legno dorato, realizzato per volontà di Papa Alessandro VI Borgia nel 1450. Nel corso del tempo, numerose cappelle furono aggiunte al corpo principale della chiesa: fra di esse, è impossibile non ricordare la Cappella Sistina, voluta da Papa Sisto V come sede per la propria sepoltura e quella dei suoi familiari. Sisto V, vero artefice della trasformazione urbanistica di Roma e dell'Esquilino nel XVI secolo, affidò la realizzazione al celebre Domenico Fontana, che per la decorazione attinse generosamente ai marmi di antichi monumenti di età romana. L'attuale aspetto della facciata, caratterizzata da un ampio portico sovrastato dalla loggia per le benedizioni, si deve a Ferdinando Fuga, autore negli anni centrali del XVIII secolo dell'ultimo dei grandi interventi architettonici che hanno interessato la Basilica. Alcuni frammenti risalenti alle antiche fasi della decorazione della Basilica distrutte in seguito a lavori successivi, come ad esempio alcuni elementi della Cappella del Presepe realizzata da Arnolfo di Cambio nel Trecento, sono stati pazientemente raccolti e riuniti nel Museo della Basilica, inaugurato nel 2001.