Esquilino

La domus di Via Graziosa

Il magnifico affresco con scene dell'Odissea che si può oggi ammirare presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo proviene da una ricca domus costruita sulle pendici occidentali del Cispio, una delle propaggini dell'Esquilino rivolte verso il Viminale. Già in età repubblicana questo era uno dei quartieri prediletti dalle famiglie più agiate, le cui abitazioni erano costruite su più livelli sulle pendici della collina per meglio godere di questa spettacolare posizione di rilievo sui quartieri bassi della città.

Le pitture furono scoperte nel 1848, durante i lavori di scavo lungo via Graziosa per la costruzione di alcune palazzine: gli scavi riportarono alla luce almeno due terrazze, di cui quella inferiore occupata da un vastissimo ambiente a pianta rettangolare, dell'altezza di più di cinque metri, cinto su tre lati da un porticato. Il ritrovamento più eclatante è costituito proprio dalle pitture che decoravano le pareti di questo ambiente, articolate in pannelli che raffigurano straordinarie pitture di paesaggio, nelle quali è possibile riconoscere scene dell'Odissea. Il riquadro conservato a Palazzo Massimo è soltanto uno dei 10 pannelli superstiti, 7 dei quali sono ora conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana; i riquadri giunti fino a noi, in realtà, rappresentano una minima parte di un insieme compreso fra le 35 e le 100 scene dipinte, che dovevano snodarsi lungo l'intero perimetro del portico per una lunghezza di circa 150m., narrando l'intero poema di Omero.

Questi lunghi portici coperti, chiamati ambulationes, erano la cornice ideale per accogliere lunghe passeggiate, conversazioni e confidenze dei padroni di casa e dei loro ospiti. Le pitture che li decoravano sembravano sfondare la parete per regalare l'impressione di passeggiare in mezzo a paesaggi fantastici, popolati in genere dai personaggi del mito: le guerre troiane, oppure le peregrinazioni di Ulisse durante il suo ritorno a casa, le Ulixis errationes per topia. Leggendo il trattato De architectura, scritto dal celebre architetto Vitruvio negli stessi anni in cui questa magnifica residenza veniva costruita, veniamo a sapere che all'epoca l'uso di decorare gli ambienti della casa con scene del mito era molto diffuso nelle domus più lussuose; le parole di Vitruvio riportano in vita queste pitture, e le inseriscono nel contesto culturale in cui nacquero: non semplici scene di repertorio ma quadri che riflettevano le vette più alte dell'arte e della moda del momento.