Esquilino

La Basilica di Santa Pudenziana

La basilica di Santa Pudenziana, situata nell'ultimo tratto di Via Urbana, a poca distanza dalla chiesa di S. Maria Maggiore, è una delle più antiche chiese di Roma. Non è un caso che oggi l'ingresso alla chiesa sia molto più basso rispetto all'attuale livello della strada: l'impianto più antico, infatti, risale agli ultimi anni del IV secolo d.C., ed in seguito il livello del terreno si è innalzato in questa zona di diversi metri.

Racconta la leggenda, certo non priva di un fondo di verità, ma certo arricchita di elementi di fantasia, che in questo luogo, famoso per la presenza di numerose abitazioni signorili, affacciate sul vicus Patricius, sorgeva la domus di proprietà del senatore Pudente, convertito al cristianesimo dall'Apostolo Pietro insieme alle figlie Pudenziana e Prassede (a quest'ultima è dedicata una chiesa poco lontano). In realtà, pur non potendo confermare l'identità del proprietario, i recenti scavi archeologici hanno rivelato, al disotto della chiesa, i resti di una domus costruita su più piani. Alcuni studiosi hanno inoltre voluto identificare nelle strutture riportate alla luce nei restauri del 1930, oggi visibili all'interno della chiesa, una fase d'uso come edificio termale datata al III secolo. Fu Papa Siricio negli ultimi anni del IV secolo a trasformare le strutture più antiche in un edificio di culto dedicato a Santa Pudenziana.

Uno degli elementi più affascinanti della chiesa è la magnifica decorazione musiva del catino absidale, risalente al IV secolo e che, con numerosi restauri, è giunta fino a noi con tutto il suo fascino: vi è raffigurato Cristo in trono, che regge in mano un libro aperto sulle cui pagine si legge l'iscrizione Dominus Conservator Ecclesiae Pudentianae. Intorno a lui, gli Apostoli e le Sante Prassede e Pudenziana. Sullo sfondo, alle loro spalle, si riconosce Gerusalemme, mentre in alto gli Evangelisti sono rappresentati come i "quattro viventi dell'Apocalisse", nei quali vennero identificati i quattro evangelisti, Matteo, l'uomo, raffigurato come un angelo alato, Marco, raffigurato come un leone, Luca, un bue, ovvero un vitello,simbolo di sacrificio, e infine Giovanni, raffigurato come un'aquila.

L'apparato decorativo della chiesa conserva la testimonianza di alcune delle fasi più importanti dello sviluppo dell'arte cristiana a Roma: risale alla fine del XI secolo il magnifico rilievo in marmo che sovrasta il portale della chiesa, che costituisce uno dei più bei rilievi medievali di Roma l'oratorio Mariano che sorge alle spalle della chiesa, affrescato con un magnifico ciclo di pitture.

Durante i restauri condotti nel XIII secolo fu costruito il bellissimo campanile romanico a cinque ordini che si erge alla sinistra dell'ingresso, ma di grande pregio è anche la Cappella Caetani, realizzata durante i restauri di Francesco da Volterra e completata da Carlo Maderno alla fine del XVI secolo.