Esquilino

Il Teatro Ambra Jovinelli

Il teatro Ambra Jovinelli, in origine chiamato semplicemente Jovinelli, nacque nei primi anni del Novecento per volontà di Giuseppe Jovinelli, impresario teatrale di origine casertana, che volle dedicare al varietà e al teatro comico una sede dalla veste elegante e raffinata, degna di essere confrontata con il più "nobile" teatro di prosa.

Il teatro venne inaugurato nel 1909 nella scomparsa Piazza Guglielmo Pepe, ai limiti orientali dell'Esquilino, sull'attuale via Turati. Gli architetti incaricati della realizzazione del teatro diedero vita ad un edificio originale ed innovativo, l'unico teatro in puro stile Liberty a Roma, caratterizzato da linee curve e colori chiari, decorato da lesene in stucco con fiori e clipei e da un magnifico frontone arcuato che ne costituisce ancora oggi la cifra stilistica più notevole.

L'interno del teatro era decorato da colonnine in ghisa arricchite da decorazioni floreali, e poteva ospitare 1000 spettatori, suddivisi fra circa 600 poltrone rivestite di velluto rosso in platea, una fila di palchetti disposti a ferro di cavallo, secondo la tradizione dei teatri maggiori, e la galleria. La piazza, ora scomparsa, su cui sorse il teatro era consacrata, all'epoca, a quello che oggi chiameremmo "teatro di strada", ed era popolata da baracconi frequentati da imbonitori, finti selvaggi e personaggi pittoreschi di ogni genere, che ispireranno qualche anno dopo la commedia "Il Padiglione delle Meraviglie" di Ettore Petrolini (1924). Proprio qui Petrolini aveva mosso i suoi primi passi da attore, che così descrive il suo primo contratto con l'Ambra Jovinelli:
"A Roma, dopo pochi giorni, fui scritturato - su la parola, senza contratto scritto - a lire sei al giorno da don Peppe Jovinelli, a Piazza Guglielmo Pepe.
 Piazza Guglielmo Pepe - ora completamente sparita - era, in quell'epoca, un enorme piazzale consacrato alle baracche dei ciarlatani; ed era il ricettacolo dei vagabondi e dei poveri guitti. C'era di tutto: perfino qualche cosa di interessante, se non di buono. Era un'accozzaglia di passatempi per tutti i gusti, uno più sollazzevole dell'altro, non escluso quello dell'alleggerimento simultaneo del portafogli e dell'orologio. La grande piazza ospitava ogni sorta di baracconi, dal tiro al bersaglio al museo anatomico, dal carosello al teatro dei galli che cantavano e ballavano prodigiosamente sopra una lastra di bandone (...)"
(da Modestia a parte).

Caduto in disgrazia e rimasto chiuso per lungo tempo, l'Ambra Jovinelli è stato oggetto di un intervento di radicale restauro inserito in un più vasto progetto di riqualificazione di quest'area dell'Esquilino, ed ha finalmente riaperto i battenti con spettacoli sempre ispirati alla commedia leggera e comica che lo caratterizzano fin dalla nascita.